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Anche quest’anno si è svolta ad Urbino il 6 e 7 settembre, la tradizionale Festa dell’Aquilone, giunta alla 53° edizione. Protagonisti assoluti ovviamente loro, gli aquiloni, celebrati già dal Pascoli e divenuti ormai simbolo della città, delle sue colline, dei suoi colori.
Profondamente sentita, la manifestazione ha visto come sempre la massiccia partecipazione degli abitanti, che ogni anno assistono numerosi, con le loro meravigliose creazioni, alla festosa e coloratissima baraonda che accompagna l’evento, ormai vera e propria competizione tra le tradizionali Dieci Contrade in cui è suddivisa la città.

Straordinario come sempre lo scenario della festa: Urbino e i monti delle Cesane, dove, in località Cà Mignone, si è svolta nel pomeriggio di domenica 7, la fase finale della festa: il raduno delle Contrade e la contesa vera e propria tra i vari rappresentanti.

L’iniziativa, nota ormai in tutto il territorio marchigiano, è stata accolta con particolare entusiasmo anche dalla comunità AGORA’ di Corinaldo (An), struttura per minori in affidamento temporaneo, che ospita una decina di giovani provenienti da varie parti del mondo, la cui funzione principale è proprio quella di seguire, attraverso progetti educativi individuali, i giovani ospiti fino al compimento della maggiore età.

I ragazzi, tre italiani, un albanese, un nigeriano, un senegalese, un algerino e tre afgani, affettuosamente supportati dalla contrada di San Bernardino di Urbino, hanno mostrato da subito grande interesse, soprattutto nella fase di realizzazione degli aquiloni. In particolare gli afgani, provenienti da una terra dove, come ormai noto dopo lo straordinario successo del libro di K.Hosseini, la tradizione secolare degli aquiloni rappresenta non solo svago, semplice strumento capace di unire tante persone, ma vera e propria metafora di libertà, di sogno giovanile, di felicità.
Ed è stato proprio con questo spirito che i ragazzi della comunità corinaldese hanno vissuto questo momento: come una bellissima esperienza di aggregazione ed integrazione, divertendosi e condividendo un magnifico spettacolo, fatto di giochi e di colori, di gente e di sorrisi. Non a caso i loro aquiloni sono stati tra quelli che hanno volato più in alto!

La manifestazione ha visto infine vincitrice la contrada di San Polo, che vanta la tradizione più antica nella costruzione aquilonistica urbinate, aggiudicandosi i premi per il volo più alto e per l’aquilone più piccolo, di soli due centimetri quadrati, ma con quella stessa voglia di spiccare il volo verso uno splendido futuro auspicabile per tutti i giovani partecipanti, fatto di sogni e di libertà.